Una questione ancestrale
La comprensione del mondo che ci circonda deriva dal fatto che possiamo interagire con esso attraverso una moltitudine di modi. Sicuramente, le esperienze di comunicazione più importanti che compiamo nella nostra infanzia sono tre: parlare, leggere e scrivere. Questi tre concetti di interazione sono in assoluto le prime basi dell’esperienza umana, fin dai tempi antichi: dai pittogrammi sulle pareti alle scritture “sacre”, la parola e la scrittura hanno dato un contribuito fondamentale allo sviluppo della nostra civiltà. Eppure, nonostante cambino le lettere da linguaggio a linguaggio, le tecniche di lettura e di comprensione del testo sono più o meno le stesse in ogni parte del mondo. Molti studiosi si sono soffermati sull’argomento, cercando di comprendere quali fossero i metodi di apprendimento alternativi a quelli che noi tutti conosciamo. Una risposta in tempi moderni è arrivata dalla lettura veloce: nata durante la Prima Guerra mondiale per permettere agli aviatori di riconoscere in una frazione di secondo gli aerei che incrociavano, consta di un insieme di tecniche che permettono di aumentare il nostro campo visivo di lettura, la nostra velocità di percezione e quella del colpo d’occhio senza inficiare negativamente sulla comprensione del testo.
A cosa serve la lettura veloce?
Le tecniche di lettura veloce ci consentono di:
- Abbassare i tempi di lettura. Rafforzando la capacità di osservazione e sviluppando i muscoli oculari, la lettura rapida ti consente di assorbire non più le singole parole, ma un’intera frase, come se il nostro occhio stesse facendo una fotografia del testo.
- Estrapolare solo i concetti importanti. Quante volte è capitato di imbattersi in testi pieni di frasi subordinate e dettagli inutili? Con le tecniche di lettura veloce è possibile compiere una selezione automatica del testo, tra concetti utili sui quali soffermare l’attenzione, e particolari invece meno significativi, che si potranno tralasciare.
- Ripassare più velocemente. Quella del ripasso è una delle fasi più delicate dello studio. Bisogna memorizzare quello che si ha letto e imparare ad esporlo nel modo giusto. Le tecniche di lettura veloce ci assistono anche qui. In particolare, aiutano ad assorbire il testo e ad approfondirlo.
Esistono inoltre alcune formule che ci permettono di impostare alcuni parametri di valutazione di ciò che stiamo compiendo. Ad esempio, la velocità di lettura è calcolabile (previo cronometro alla mano) come la quantità di parole presenti nel testo moltiplicate per 60 e poi divise per il tempo in secondi, così come la ritenzione di ciò che comprendiamo è calcolabile compiendo un test tramite questionario individuando le risposte corrette, che andranno divise per le domande totali. Il tutto infine andrà moltiplicato per 100.
Strumenti e risorse
Bisogna comunque tenere a mente alcuni canoni fondamentali perché queste tecniche abbiamo la massima efficacia. Innanzitutto tocca predisporre i giusti strumenti: una seduta comoda è fondamentale, così come la giusta inclinazione del libro, ma anche qualcosa che ci permetta di scorrere il testo (ad esempio un puntatore) focalizzando l’attenzione in quel preciso punto. Anche l’ambiente in cui ci apprestiamo a leggere o studiare deve essere ben preparato. Non deve infatti presentare distrazioni (come rumori di sottofondo, il cellulare che suona o la televisione accesa) e deve essere adeguatamente illuminato e con il giusto spazio a disposizione, in maniera tale da impostare la nostra mente nelle condizioni migliori all’apprendimento. Eliminare i rumori tramite delle cuffie insonorizzate aiuta a non distrarci e a rilassare la mente. In tutto questo, bisogna sempre tenere a mente che la concentrazione e le energie mentali sono risorse finite: forzarsi in un momento in cui si è distratti od obbligarsi nella lettura quando la nostra mente non è preparata ci porterà solo a leggere più e più volte le cose senza assimilarle, facendoci faticare il doppio.
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