Una comunicazione efficace passa anche dagli exploit di genialità e gusto per il messaggio non convenzionale. Attenzione però a non esagerare, non considerando il possibile ritorno di fiamma di una eccessiva sregolatezza. A maggior ragione se il luogo della discussione è il modo virtuale e interconnesso dei social network.
Sul Sole 24 ore ci siamo imbattuti in questo articolo dove si riprende un tweet irriverente del CEO di Tesla, apparso oggi nel suo profilo.
Sulla piattaforma di “microblogging” leggiamo il messaggio divenuto virale che recita più o meno così : “sto pensando di mollare tutto e diventare un influencer a tempo pieno”. E apprendiamo che circa cinque settimane prima vi era stato una sorta di sondaggio, sempre sulla nota piattaforma, che domandava alla platea se vendere il 10% delle sue azione Tesla, ovviamente ricevendo risponsta affermativa.
Elon lo sta facendo davvero, ogni settimana una parte di esse vengono vendute fino al raggiungimento della quota stabilita.
Ovviamente queste uscite hanno avuto ripercussioni altalenanti sul valore del titolo con perdite del 18% dal picco raggiunto il 4 novembre, bruciando un po’ di milioni ma in ogni caso mantenendo una buona salute finanziaria e pagando le tasse.
Ecco… non tutti possono permettersi di pagare le tasse, e comunicare, alla maniera di Elon Musk
Lo spunto che vorrei se ne traesse è quella di considerare sempre più spesso e consapevolmente che la comunicazione sui canali digitali, social in primis, è potente e pervasiva, interdipendente.
Non è distaccata e scevra di conseguenze dalla vita reale.
Bisogna sempre ricordarsi che quello che si dice su questi canali può avere ripercussioni sull’intero business, la filiera stessa della propria azienda.
Lo stile è personale e va adattato alle mille variabili della singola realtà.
Per le figure professionali, poi, fare Personal Branding ormai è fondamentale. Per emergere e far emergere le proprie peculiarità, serve riconoscere il giusto approccio adatto ai propri contenuti e comunicazione. Per questo vi rimando alla pagina sul modulo di Personal Branding, del percorso Next Generation, rivolto proprio ai professionisti che vogliano specializzarsi come Transition manager.
Bisogna essere sempre concentrati sulla rilevanza dei propri contenuti alle aspettative del target (dimensione esterna). Ma anche non dimenticarsi dell’ unicità di questi, in armonia con la propria visione, gli scopi per cui si avvia tale comunicazione.
Questi due fattori, rilevanza e unicità delineano 4 possibilità di contenuto:
-Il contenuto su cui competere, perché molto rilevanti ma per cui non si è pronti o fortemente distintivi;
-il contenuto di nicchia su cui possiamo ritagliarci uno spazio importate perché nonostante non sia molto rilevante per tutto il target ci si pone ben distintamente e ci si può lavorare;
-quello su cui focalizzarsi, per via della alta rilevanza e unicità che si è in grado di esprimere;
-di contro quelli da evitare.
Sicuramente un esempio da seguire, ma con moderazione…
A tal proposito Il CEO di Tesla, co-fondatore di PayPal, CEO anche dell’agenzia aerospaziale “SpaceX”, con 65+ milioni di follower su tweet, è un esempio da seguire per creatività, spirito imprenditoriale, e anche comunicazione, ma si può permettere uscite rischiose come quella di cui si racconta nell’articolo?
Personalmente “più si che no”, l’immagine che si è costruito e la tendenza e essere e comunicare messaggi fuori dagli schemi sono un rischio ma anche un vantaggio di questa realtà.
Raccomando di valutare bene i rischi, e di decidere sulle proprie potenzialità, partendo da una forte autoanalisi anche basata sulla relazione unicità-rilevanza, per scegliere come porsi.